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Migliorata la Legge sul randagismo, la gestione dei canili non deve essere un business

Migliorata la Legge sul randagismo, la gestione dei canili non deve essere un business

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Legge sul randagismo. M5S: “Soddisfatti per aver migliorato il testo. La gestione dei canili non deve essere un business”

“Siamo orgogliosi di esserci battuti in aula per l’approvazione degli emendamenti che vanno a sanare le criticità del disegno di legge sul randagismo approvato in commissione. Sono stati soppressi i commi che permettevano di superare il limite di 200 cani in canile o di costruire canili contigui nonchè quelli che consentivano il trasferimento dei cani fuori provincia o fuori regione, dove non avremmo più potuto controllarli. Non potevamo sottovalutare l’allarme lanciato dalle associazioni animaliste, che avevano sottolineato più volte il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dei canili. Le mafie, infatti, si avvicinano dove possono fare business e aumentare il numero di animali con costruzioni modulari avrebbe favorito queste infiltrazioni, come accaduto in altre regioni. L’obiettivo primario dev’essere il benessere dei cani e la prevenzione del randagismo”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S in merito al Ddl “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione. Abrogazione della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12 ‘Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, approvato oggi in Consiglio regionale.

“Ogni anno – continuano Bozzetti e Galante – la Puglia spende 27 milioni di euro per il mantenimento degli animali nei canili. Una cifra nettamente superiore a quella di altre regioni anche più grandi della nostra. Basti pensare che la Sicilia spende 16 milioni, il Lazio 12 milioni, la Lombardia 3,6 milioni, la Campania 21 milioni e la Calabria 15 milioni. Una cifra che invece dovrebbe essere utilizzata per combattere questo fenomeno con la prevenzione, l’educazione e le sterilizzazioni. Abbiamo ottenuto l’approvazione di emendamenti importanti per far sì che i cani non vengano tenuti attaccati ad una catena e con il collare a strozzo; che sia vietata l’adozione a coloro che siano stati condannati in via definitiva per reati di violenza o maltrattamenti ai danni di animali o persone e per la nomina di un referente comunale in materia di prevenzione e lotta al randagismo. Ora auspichiamo che venga emanato al più presto il regolamento attuativo e la legge diventi realmente operativa. Non possiamo rischiare che, come accaduto per la norma precedente, la legge resti solo sulla carta”.