Home News RIAPERTURA DEI CUP ANNUNCIATA, MA NELLA REALTÀ LE AGENDE SONO CHIUSE
RIAPERTURA DEI CUP ANNUNCIATA, MA NELLA REALTÀ LE AGENDE SONO CHIUSE

RIAPERTURA DEI CUP ANNUNCIATA, MA NELLA REALTÀ LE AGENDE SONO CHIUSE

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Avevamo appreso con piacere ieri della riapertura dei CUP della Asl di Brindisi e della possibilità anche di effettuare nuove prenotazioni per alcune discipline, oltre al recupero di quelle non effettuate a causa dell’emergenza Covid. Peccato che nella realtà le cose vadano diversamente. In tanti ci hanno segnalato che quando hanno provato a prenotare una visita o un esame, gli sia stato risposto che le agende sono chiuse e la prenotazione sia possibile solo per le urgenze.

Capiamo la situazione in cui si sono trovate tutte le Asl e la difficoltà dovuta al dover recuperare oltre 5000 prestazioni, ma non si possono prendere in giro i cittadini annunciando che i servizi stanno tornando alla normalità quando non è assolutamente così. Invieremo una lettera al Responsabile Unico Liste di attesa della Asl di Brindisi e al direttore Pasqualone e torniamo a chiedere la calendarizzazione dell’audizione del Direttore del Dipartimento Salute e Benessere dott. Vito Montanaro e del presidente/ assessore alla Sanità Emiliano per sapere cosa intenda fare la Regione per consentire l’effettiva ripresa di tutte le attività sanitarie.

Parliamo di disagi purtroppo comuni a tutte le Asl pugliesi e i cittadini sono esasperati. Molte Asl non hanno ancora provveduto alla riapertura degli sportelli fisici per la prenotazione o, come nel caso di Brindisi, gli sportelli sono aperti, ma comunque non si può entrare. Ci risultano problemi anche per le prestazioni urgenti, per cui comunque passano mesi e spesso si è costretti a rivolgersi ai privati con costi molto alti da sostenere. Una situazione molto grave causata anche da un sottodimensionamento degli organici, con la conseguenza che il personale è chiamato a effettuare turni massacranti.

Il recupero delle prestazioni non erogate e delle attività non svolte deve essere garantito anche mediante erogazione di prestazioni in orario serale e prefestivo, sedute aggiuntive e prestazioni extra nonché con l’utilizzo della telemedicina. Ai cittadini deve essere garantito il diritto alla salute.