Home Economia & Lavoro Brindisi terza città più povera d’Italia: chiamati in audizione dirigenza Enel e Giunta per cambiare modello di sviluppo
Brindisi terza città più povera d’Italia: chiamati in audizione dirigenza Enel e Giunta per cambiare modello di sviluppo

Brindisi terza città più povera d’Italia: chiamati in audizione dirigenza Enel e Giunta per cambiare modello di sviluppo

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Brindisi terza città più povera d’Italia: chiamati in audizione dirigenza Enel e Giunta per cambiare modello di sviluppo

Dopo la manifestazione di sabato organizzata dal movimento “No al Carbone” di Brindisi presso la Centrale Enel Federico II di Cerano si esprime il consigliere regionale brindisino del M5S Gianluca Bozzetti, presente in prima persona che annuncia una nuova richiesta di audizione della dirigenza Enel e degli assessori regionali competenti, anche alla luce degli ultimi allarmanti dati dell’ICity Rate 2017 che fotografano Brindisi come la terza città più povera d’Italia:

“Chi oggi afferma, come il direttore di Confindustria Brindisi Angelo Guarini, che il quadro ambientale di Brindisi sia accettabile o che le situazioni di Taranto e Brindisi non possano essere paragonate – dichiara Bozzetti – probabilmente non conosce la realtà brindisina o, peggio ancora, nega coscientemente quanto in questi anni è emerso sia dal punto di vista dell’inquinamento che dal punto di vista prettamente sanitario e occupazionale. Vogliamo arrivare davvero a negare anche lo studio del CNR sui 44 morti l’anno e la drammatica indagine epidemiologica Forestiere? I due carbonili coperti arrivati con quasi 20 anni di ritardo servono probabilmente solo a ripulire la coscienza di qualcuno, ma di sicuro non sono per noi sufficienti a ripagare la distruzione totale avvenuta in questi anni del tessuto sociale locale.”

“Gli ultimi dati parlano chiaro: – incalza Bozzetti – Brindisi viene fotografata come una città distrutta, vittima di un modello di sviluppo sbagliato e obsleto che negli anni non ha prodotto né ricchezza né occupazione ma che, al contrario, ha garantito morti, redditi da fame, disoccupazione e inquinamento ambientale senza precedenti. Sembra assurdo – continua – che qualcuno provi a spostare l’attenzione sui numeri della manifestazione di sabato,  anziché dibattere nel merito degli ormai conclamati effetti mortali che la Centrale Enel ha sui cittadini delle province di Brindisi e Lecce. Il centro della questione è inequivocabilmente uno: se dopo tutti questi anni e dopo tutti gli studi e le prove presentate, non sia arrivato finalmente il momento di dire “basta” all’unanimità e di voltare pagina chiudendo quella Centrale e avviando un processo di riconversione economica dell’area.”

Il consigliere brindisino fa sapere di aver presentato nuovamente una richiesta di audizione urgente presso la Commissione Ambiente regionale, della dirigenza di Enel Produzione e della Centrale di Cerano, degli assessori regionali all’Ambiente Filippo Caracciolo e allo Sviluppo Economico Michele Mazzarano, del direttore del Dipartimento dello Sviluppo Economico Prof. Laforgia e dei Presidenti di Confindustria regionale e di Brindisi, Dott. Domenico De Bartolomeo e Dott. Giuseppe Marinò .

“Già più di un anno fa – prosegue il consigliere cinquestelle – inoltrai la stessa richiesta di audizione ma all’epoca il Presidente della Commissione Ambiente regionale, oggi assessore all’Ambiente, fece praticamente andare deserta la seduta non convocando nessuno. Oggi la presidenza è assegnata al brindisino Mauro Vizzino che mi auguro possa affrontare con più serietà ed interesse la vicenda. C’è bisogno – conclude – di un impegno istituzionale bipartisan regionale e nazionale per realizzare un programma di uscita immediata dal carbone, seguito da una riconversione economica dell’area che tuteli gli attuali livelli occupazionali. C’è bisogno di risposte certe ed immediate per la cittadinanza, non c’è più tempo.”