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DDL caccia: la Giunta Emiliano ritiri un testo che riesce a scontentare animalisti ed associazioni venatorie

DDL caccia: la Giunta Emiliano ritiri un testo che riesce a scontentare animalisti ed associazioni venatorie

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Ddl caccia. M5S: “La Giunta Emiliano ritiri un testo che riesce a scontentare animalisti ed associazioni venatorie.”

“Il disegno di legge regionale in materia di caccia e protezione della fauna è riuscito a mettere d’accordo tutti: non piace nè alle associazioni animaliste nè a quelle venatorie”. Lo dichiarano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, Rosa Barone e Marco Galante al termine delle audizioni delle associazioni interessate nella seduta congiunta di II e IV  Commissione. “Emiliano e Di Gioia, tra ieri ed oggi, hanno già dimostrato abbastanza superficialità nell’affrontare un tema così delicato, dunque, alla luce delle audizioni odierne e di quanto emerso nel referendum del 4 dicembre che di fatto tiene ancora in piedi le province, crediamo che la Giunta farebbe bene a ritirare questo ddl e a ripresentarlo quando si saranno chiariti le idee.”

“Emerge una totale confusione sul tema – spiegano i pentastellati –  come dimostra il testo  di legge scritto male anche da un punto di vista formale con un numero spropositato di errori e di passaggi ambigui che già ieri hanno scatenato le proteste di importanti associazioni animaliste quali ENPA e LAV. Siamo d’accordo sulla necessità di riscrivere la normativa, ma bisogna farlo bene, non con questa sciatteria e senza un preventivo confronto con tutte le associazioni di categoria. Nel ddl  – continuano – regna il caos totale dal punto di vista delle funzioni amministrative, di controllo e vigilanza e manca una disciplina adeguata delle competenze in materia di censimento della fauna. Non vengono riorganizzate attività fondamentali come quella dell’immissione della fauna selvatica ai fini di ripopolamento, che va ripensata per favorire l’inserimento e l’adattamento delle specie prima dell’inizio della stagione venatoria; va anche regolamentata – concludono – l’immissione di fauna estera anche per evitare il ripetersi di situazioni d’emergenza come quella a cui assistiamo ora con i cinghiali”.