Home News Cavalca ferrovia Pozzo Faceto (BR): Dopo 15 anni nulla di fatto. Ora Regione indaghi
Cavalca ferrovia Pozzo Faceto (BR): Dopo 15 anni nulla di fatto. Ora Regione indaghi
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Cavalca ferrovia Pozzo Faceto (BR): Dopo 15 anni nulla di fatto. Ora Regione indaghi

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“Il cavalca ferrovia lungo la provinciale tra Pozzo Faceto e Torre Canne all’altezza della stazione di Cisternino, progettato nel 2000 e ad oggi ancora non realizzato, è l’emblema della malagestione della cosa pubblica.”
E’ la denuncia del consigliere M5S brindisino Gianluca Bozzetti. “Chiediamo che la Regione indaghi per farci sapere da un lato quanti soldi pubblici sono stati fino ad oggi buttati e dall’altro i nomi e cognomi dei responsabili di questo increscioso ritardo.”

Il progetto, infatti, risale all’agosto del 2000 anno in cui la Provincia di Brindisi approvò il progetto esecutivo per la realizzazione del cavalca ferrovia lungo la strada provinciale di collegamento tra le frazioni fasanesi di Pozzo Faceto e Torre Canne. L’opera avrebbe consentito non solo il raccordo tra la S.S. 379 e la S.S. 16, ma, soprattutto, la soppressione del passaggio a livello 710+403. A causa del susseguirsi di ricorsi giudiziari, di variazioni normative e di problemi tecnici, il termine finale di consegna dei lavori, originariamente previsto per il 29.6.2006, è stato inesorabilmente procrastinato e fissato prima al 12.2.2010 e, successivamente, al 12.2.2015. A seguito dell’incidente ferroviario occorso nel settembre 2012, il passaggio a livello è stato chiuso provocando numerosi disagi per i cittadini, costretti così a servirsi di un vicino sottopasso stretto e impraticabile al minimo evento meteorologico avverso.

“Spostato nuovamente il termine di fine lavori al 2020, ovvero ben 20 anni dopo l’approvazione del progetto esecutivo, – prosegue Bozzetti – la Provincia di Brindisi ha dichiarato che la costruzione dell’opera sarebbe finalmente ripresa entro il 2015, ma ad oggi sono state realizzate esclusivamente le rampe e i lavori non sono ancora stati riavviati. Auspichiamo pertanto non solo un rapido prosieguo dei lavori, ma pretendiamo risposte dalla Regione innanzitutto per sapere se si reputino congrui i finanziamenti stanziati e se non si intenda sollecitare la prosecuzione dei lavori. E vogliamo inoltre che si accertino le responsabilità per i ritardi nella realizzazione dell’opera e per il cospicuo sperpero di denaro pubblico. E’ troppo facile accusare genericamente la pubblica amministrazione. Sarebbe opportuno, iniziare a fare i nomi e cognomi dei responsabili, è probabile che sentendosi chiamati in causa avvertano l’esigenza di un sussulto di dignità.”